La storia del club..

La nostra storia

PRIMA DI NOI…

Nel 1920 nasce a Gualdo Tadino lo Sport Club Audax Tadino, polisportiva attiva nel podismo, ciclismo, atletica, escursionismo, pallamano, motociclismo e anche nel calcio, con una propria sezione calcistica. La compagine di football prosegue la sua attività sotto l’acronimo S.C.A.T. fino al secondo dopoguerra; fanno eccezione gli anni conclusivi del ventennio fascista, quando l’italianizzazione imposta dal regime porta ad adottare la denominazione di Fascio di Gualdo Tadino.

Nel 1920 nasce a Gualdo Tadino lo Sport Club Audax Tadino, polisportiva attiva nel podismo, ciclismo, atletica, escursionismo, pallamano, motociclismo e anche nel calcio, con una propria sezione calcistica. La compagine di football prosegue la sua attività sotto l’acronimo S.C.A.T. fino al secondo dopoguerra; fanno eccezione gli anni conclusivi del ventennio fascista, quando l’italianizzazione imposta dal regime porta ad adottare la denominazione di Fascio di Gualdo Tadino.

foto-squadra-gualdo-tadino-audax-giocatori

Dopo quasi quarant’anni di tornei nella Promozione Umbra, nel 1986 avviene un’importante svolta a livello societario, destinata a segnare la storia del Gualdo nel successivo decennio: Angelo Barberini, amministratore delegato della locale azienda di ceramiche Tagina, decide di investire nella società calcistica cittadina; assieme ai suoi soci entra quindi nella struttura dirigenziale del club, diventandone direttore sportivo. In questa fase finale del decennio viene inaugurato il nuovo stadio Carlo Angelo Luzi, mentre sul piano sportivo la squadra comincia a palesare ambizioni sempre maggiori. Nel 1988, sotto la guida dell’allenatore Possanzini, arriva l’approdo nel Campionato Interregionale.

La ribalta nazionale degli anni 1990.

Nel 1990 Angelo Barberini assume la carica di presidente del Gualdo. Inizia da qui l’escalation che negli anni 1990 porta la piccola squadra biancorossa – emanazione di una città di quindicimila abitanti – agli onori della cronaca sportiva nazionale.

Viene allestita una squadra col preciso intento di arrivare nel calcio professionistico e nel 1992, grazie allo spareggio vinto con L’ Aquila, i biancorossi sono promossi in Serie C2. Dopo un anno di assestamento tra i professionisti, nella stagione 1993-1994 Barberini chiama alla guida della squadra Walter Novellino, che porta il Gualdo a vincere il campionato e ad approdare in Serie C1 – massima categoria raggiunta dal club –, riconfermando l’allenatore.

Al primo di anno di C1 la compagine centra subito la finale play-off per la promozione in Serie B; il 24 giugno 1995 allo stadio Adriatico di Pescara, il Gualdo vede sfumare l’approdo in Serie B ai rigori contro l’Avellino di Zbigniew Boniek. Nei campionati che seguono i biancorossi di Barberini si ripetono, infatti, nel 1996 disputano ancora i play-off per la serie cadetta; questa volta i biancorossi guidati da Alberto Cavasin si scontrano con il Castel di Sangro, che vince al 4′ di recupero e va in finale. Nel 1998 il Gualdo approda per la terza volta in quattro anni ai play-off per la promozione in Serie B, ma stavolta è la Nocerina a infrangere i sogni dei biancorossi, sempre al 94′.

I campionati che seguono non hanno la stessa intensità dei precedenti: gli allenatori si susseguono, ma, proprio quando Barberini costruisce dichiaratamente una squadra per salire di categoria senza passare dai play-off, arriva inaspettata la retrocessione in C2, la prima nella storia del Gualdo; Enrico Nicolini, Ignazio Arcoleo e Massimo Cacciatori non riescono a evitare il ritorno in C2, che avviene nel 2000 dopo i play-out persi con la Fidelis Andria.

 

Dopo quasi quarant’anni di tornei nella Promozione Umbra, nel 1986 avviene un’importante svolta a livello societario, destinata a segnare la storia del Gualdo nel successivo decennio: Angelo Barberini, amministratore delegato della locale azienda di ceramiche Tagina, decide di investire nella società calcistica cittadina; assieme ai suoi soci entra quindi nella struttura dirigenziale del club, diventandone direttore sportivo. In questa fase finale del decennio viene inaugurato il nuovo stadio Carlo Angelo Luzi, mentre sul piano sportivo la squadra comincia a palesare ambizioni sempre maggiori. Nel 1988, sotto la guida dell’allenatore Possanzini, arriva l’approdo nel Campionato Interregionale.

La ribalta nazionale degli anni 1990.

Nel 1990 Angelo Barberini assume la carica di presidente del Gualdo. Inizia da qui l’escalation che negli anni 1990 porta la piccola squadra biancorossa – emanazione di una città di quindicimila abitanti – agli onori della cronaca sportiva nazionale.

Viene allestita una squadra col preciso intento di arrivare nel calcio professionistico e nel 1992, grazie allo spareggio vinto con L’ Aquila, i biancorossi sono promossi in Serie C2. Dopo un anno di assestamento tra i professionisti, nella stagione 1993-1994 Barberini chiama alla guida della squadra Walter Novellino, che porta il Gualdo a vincere il campionato e ad approdare in Serie C1 – massima categoria raggiunta dal club –, riconfermando l’allenatore.

Al primo di anno di C1 la compagine centra subito la finale play-off per la promozione in Serie B; il 24 giugno 1995 allo stadio Adriatico di Pescara, il Gualdo vede sfumare l’approdo in Serie B ai rigori contro l’Avellino di Zbigniew Boniek. Nei campionati che seguono i biancorossi di Barberini si ripetono, infatti, nel 1996 disputano ancora i play-off per la serie cadetta; questa volta i biancorossi guidati da Alberto Cavasin si scontrano con il Castel di Sangro, che vince al 4′ di recupero e va in finale. Nel 1998 il Gualdo approda per la terza volta in quattro anni ai play-off per la promozione in Serie B, ma stavolta è la Nocerina a infrangere i sogni dei biancorossi, sempre al 94′.

I campionati che seguono non hanno la stessa intensità dei precedenti: gli allenatori si susseguono, ma, proprio quando Barberini costruisce dichiaratamente una squadra per salire di categoria senza passare dai play-off, arriva inaspettata la retrocessione in C2, la prima nella storia del Gualdo; Enrico Nicolini, Ignazio Arcoleo e Massimo Cacciatori non riescono a evitare il ritorno in C2, che avviene nel 2000 dopo i play-out persi con la Fidelis Andria.

 

Società_Sportiva_Gualdo_1994-1995

Il nuovo secolo

In C2, il Gualdo non riesce ad andare oltre il settimo posto del campionato 2000-2001, sotto la guida di Giovanni Pagliari.

Nel dicembre del 2002 muore l’artefice del “miracolo Gualdo”, il presidentissimo Angelo Barberini. Al suo posto arriva il vice Moriconi che, alla sua prima partita da numero uno, vede il Gualdo vincere per 2-1 a Firenze contro la Florentia Viola dell’ex Cavasin, in quella che è rimasta per lunghissimo tempo l’ultima sconfitta casalinga dei viola.

Nel 2003-2004 i biancorossi disputano un campionato brillante, condotto sempre nelle prime posizioni, grazie a un ritrovato Roberto Balducci, capocannoniere del girone con 19 reti. La squadra arriva ai play-off, dove il Gualdo cade in finale, stavolta con la Sangiovannese; dopo il pareggio casalingo nella partita di andata (1-1), la sconfitta in casa dei toscani (1-3) preclude ai gualdesi il ritorno in C1. Dopo un campionato, quello 2004-2005, molto sofferto, in cui il Gualdo acciuffa la salvezza solo ai play-out (1-1 e 1-0 col Fano), la società e lo sponsor storico Tagina lasciano la squadra.

Nella stagione 2005-2006 rileva la società l’imprenditore ternano Marco Moroni, ma l’avventura dura soltanto un anno, il più triste della storia di questo club. Con Alvaro Arcipreti direttore sportivo e Roberto Borrello in panchina, i biancorossi, dopo una partenza stentata che li aveva visti precipitare all’ultimo posto, riescono a risalire la china arrivando a sfiorare i play-off; l’argentino Juan Turchi si laurea capocannoniere del campionato con 17 gol, mentre il canadese Rocco Placentino è la più lieta sorpresa con 10 reti all’attivo.

La cancellazione e la rinascita

L’11 luglio 2006 la Società Sportiva Gualdo, in procinto di disputare la quindicesima stagione consecutiva tra i professionisti, viene esclusa dalla Serie C2 per decisione della Covisoc, dopo aver accumulato circa 500 000 euro di passivo in una sola annata. Nonostante le dichiarazioni di volontà di prosieguo dell’impegno, Moroni non iscrive il Gualdo ai campionati: dopo ottantasei anni di attività, la squadra è cancellata dal panorama calcistico nazionale; a nulla vale il tentativo di salvataggio in extremis portato avanti dall’amministrazione comunale, che aveva messo in piedi in poco tempo una cordata di imprenditori locali pronta a rilevare il sodalizio biancorosso.

La nuova società, allestita da venti soci fondatori tutti di Gualdo Tadino, prende il nome di Associazione Sportiva Gualdo Calcio e riparte dal campionato umbro di Promozione; vince subito il torneo 2006-2007, venendo promossa in Eccellenza, campionato che il Gualdo conclude per due stagioni a metà classifica, guidato dal tecnico Paolo Beruatto.

Nella stagione 2010-2011 la formazione gualdese conquista un posto nei play-off con una gara di anticipo rispetto alla fine del campionato, ripetendosi nel campionato 2011-2012; in entrambe le occasioni è eliminata in semifinale. L’ annata 2012-2013, l’ultima del Gualdo prima della fusione col Casacastalda, è chiusa all’ottavo posto.

GUALDO FOOTBALL CLUB, la storia continua…

Nasce una nuova e emozionante avventura nel mondo del calcio dilettantistico, il Gualdo F.C..

Guidata con passione e dedizione dal presidente Fabrizio Rinaldini, la società rappresenta il cuore pulsante della gualdesità, un’identità radicata nelle profonde radici storiche e culturali della comunità. Questa squadra non è solo una squadra: è il riflesso dell’orgoglio, della lealtà e dell’unità che caratterizzano la popolazione di Gualdo Tadino.

Attorno al presidente Rinaldini si è formata una squadra coesa, un insieme di individui che condividono la stessa passione per il calcio e lo stesso impegno a portare avanti l’eredità sportiva della città. Ogni membro della squadra, dallo staff tecnico ai giocatori, è determinato a onorare il passato e a costruire un futuro ambizioso per la squadra.

Il progetto sportivo che guida il Gualdo F.c. va oltre l’obiettivo di ottenere vittorie sul campo. Si tratta di un progetto ambizioso che mira a coinvolgere la gioventù locale, a promuovere valori come il fair play e la dedizione e a creare un legame indelebile tra la squadra e la comunità. Attraverso la pratica sportiva, si coltivano valori che vanno oltre l’ambito del calcio, contribuendo alla formazione di cittadini responsabili e solidali.

Gualdo Tadino rinasce in campo e fuori. Le voci degli appassionati tornano a echeggiare al Carlo Angelo Luzi, la città si veste di biancorosso e i tifosi si riuniscono per sostenere la propria squadra con orgoglio.

Questo nuovo capitolo nella storia calcistica di Gualdo Tadino rappresenta la testimonianza di come lo sport possa unire una comunità, alimentare sogni e ispirare le generazioni future.

Il nuovo secolo

In C2, il Gualdo non riesce ad andare oltre il settimo posto del campionato 2000-2001, sotto la guida di Giovanni Pagliari.

Nel dicembre del 2002 muore l’artefice del “miracolo Gualdo”, il presidentissimo Angelo Barberini. Al suo posto arriva il vice Moriconi che, alla sua prima partita da numero uno, vede il Gualdo vincere per 2-1 a Firenze contro la Florentia Viola dell’ex Cavasin, in quella che è rimasta per lunghissimo tempo l’ultima sconfitta casalinga dei viola.

Nel 2003-2004 i biancorossi disputano un campionato brillante, condotto sempre nelle prime posizioni, grazie a un ritrovato Roberto Balducci, capocannoniere del girone con 19 reti. La squadra arriva ai play-off, dove il Gualdo cade in finale, stavolta con la Sangiovannese; dopo il pareggio casalingo nella partita di andata (1-1), la sconfitta in casa dei toscani (1-3) preclude ai gualdesi il ritorno in C1. Dopo un campionato, quello 2004-2005, molto sofferto, in cui il Gualdo acciuffa la salvezza solo ai play-out (1-1 e 1-0 col Fano), la società e lo sponsor storico Tagina lasciano la squadra.

Nella stagione 2005-2006 rileva la società l’imprenditore ternano Marco Moroni, ma l’avventura dura soltanto un anno, il più triste della storia di questo club. Con Alvaro Arcipreti direttore sportivo e Roberto Borrello in panchina, i biancorossi, dopo una partenza stentata che li aveva visti precipitare all’ultimo posto, riescono a risalire la china arrivando a sfiorare i play-off; l’argentino Juan Turchi si laurea capocannoniere del campionato con 17 gol, mentre il canadese Rocco Placentino è la più lieta sorpresa con 10 reti all’attivo.

La cancellazione e la rinascita

L’11 luglio 2006 la Società Sportiva Gualdo, in procinto di disputare la quindicesima stagione consecutiva tra i professionisti, viene esclusa dalla Serie C2 per decisione della Covisoc, dopo aver accumulato circa 500 000 euro di passivo in una sola annata. Nonostante le dichiarazioni di volontà di prosieguo dell’impegno, Moroni non iscrive il Gualdo ai campionati: dopo ottantasei anni di attività, la squadra è cancellata dal panorama calcistico nazionale; a nulla vale il tentativo di salvataggio in extremis portato avanti dall’amministrazione comunale, che aveva messo in piedi in poco tempo una cordata di imprenditori locali pronta a rilevare il sodalizio biancorosso.

La nuova società, allestita da venti soci fondatori tutti di Gualdo Tadino, prende il nome di Associazione Sportiva Gualdo Calcio e riparte dal campionato umbro di Promozione; vince subito il torneo 2006-2007, venendo promossa in Eccellenza, campionato che il Gualdo conclude per due stagioni a metà classifica, guidato dal tecnico Paolo Beruatto.

Nella stagione 2010-2011 la formazione gualdese conquista un posto nei play-off con una gara di anticipo rispetto alla fine del campionato, ripetendosi nel campionato 2011-2012; in entrambe le occasioni è eliminata in semifinale. L’ annata 2012-2013, l’ultima del Gualdo prima della fusione col Casacastalda, è chiusa all’ottavo posto.

GUALDO FOOTBALL CLUB, la storia continua…

Nasce una nuova e emozionante avventura nel mondo del calcio dilettantistico, il Gualdo F.C..

Guidata con passione e dedizione dal presidente Fabrizio Rinaldini, la società rappresenta il cuore pulsante della gualdesità, un’identità radicata nelle profonde radici storiche e culturali della comunità. Questa squadra non è solo una squadra: è il riflesso dell’orgoglio, della lealtà e dell’unità che caratterizzano la popolazione di Gualdo Tadino.

Attorno al presidente Rinaldini si è formata una squadra coesa, un insieme di individui che condividono la stessa passione per il calcio e lo stesso impegno a portare avanti l’eredità sportiva della città. Ogni membro della squadra, dallo staff tecnico ai giocatori, è determinato a onorare il passato e a costruire un futuro ambizioso per la squadra.

Il progetto sportivo che guida il Gualdo F.c. va oltre l’obiettivo di ottenere vittorie sul campo. Si tratta di un progetto ambizioso che mira a coinvolgere la gioventù locale, a promuovere valori come il fair play e la dedizione e a creare un legame indelebile tra la squadra e la comunità. Attraverso la pratica sportiva, si coltivano valori che vanno oltre l’ambito del calcio, contribuendo alla formazione di cittadini responsabili e solidali.

Gualdo Tadino rinasce in campo e fuori. Le voci degli appassionati tornano a echeggiare al Carlo Angelo Luzi, la città si veste di biancorosso e i tifosi si riuniscono per sostenere la propria squadra con orgoglio.

Questo nuovo capitolo nella storia calcistica di Gualdo Tadino rappresenta la testimonianza di come lo sport possa unire una comunità, alimentare sogni e ispirare le generazioni future.